Leucasia, Aristula e Melisso

A Santa Maria di Leuca il mito e la leggenda si intrecciano ed inebriano i turisti. Leuca è un luogo incantevole e misterioso, dalle origini antiche e storie suggestive.

Il nome Santa Maria di Leuca, nasconde un duplice significato. La devozione alla Madonna, ha origine incerta: secondo una prima versione risalirebbe ad un episodio del XVI secolo quando Maria salvò dei naufraghi da una terribile tempesta; secondo un’antica leggenda, invece, sarebbe riconducibile allo sbarco di Pietro sulla costa salentina che, simbolo del cristianesimo, coincise con il crollo del tempio pagano di Minerva dove oggi sorge l’attuale santuario. La seconda parte del nome, invece, deriva certamente dal greco Leukós che significa bianco. Non vi è certezza che ’aggettivo possa riferirsi alle scogliere chiare, ma è certo che è più affascinante pensare che derivi dalla presenza della sirena Leucàsia che si era stabilita dove il mar Adriatico si incontra col Mar Ionio

La leggenda vuole che nelle acque di Santa Maria di Leuca, la bellissima sirena Leucàsia dalle bionde chiome, pelle candida e voce ammaliante, provo a sedurre un pastorello di nome Melisso, il quale però era perdutamente innamorato di Aristula una giovane aristocratica, quindi la respinse. La Sirena, per il rifiuto ricevuto, scaglio la sua vendetta poco dopo, quando alla vista dei due innamorati sulla scogliera, agitò vorticosamente le sue code scatenando una tempesta. I due innamorati furono inghiottiti dalle onde ed i loro corpi finirono ai lati opposti della baia. La Dea Minerva, avendo assistito dall'alto, impietosita pietrificò i corpi dei due che divennero quelle che oggi sono rispettivamente Punta Meliso e Punta Ristola, che senza toccarsi, si abbracciano dai lati opposti della baia. La Sirena si pentì del gesto che aveva compiuto, fù pietrificata e divenne la città di Leuca. A ricordo della leggenda, una scultura raffigura la Sirena che funge da guardiano del porto di Leuca.

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